di Marina Ruggieri, Professore Ordinario di Telecomunicazioni presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’
Nonostante l’esistenza di linee guida per il contenimento dei detriti spaziale e il fatto che appare in crescita il rispetto di esse da parte dei vari operatori, il livello di sostenibilità dell’ambiente spaziale è ancora insoddisfacente non solo ad oggi ma anche in prospettiva.
Lo Spazio è di recente tornato al centro dell’interesse generale, anche grazie allo sviluppo di grandi costellazioni satellitari che possono contribuire in modo significativo al rispetto del diritto dell’umanità alla connessione a Internet.
Il numero di satelliti già lanciati ma soprattutto pianificati è enorme ma, per fortuna, è anche aumentata la consapevolezza e le iniziative per proteggere l’ambiente spaziale da una crescita incontrollata dei detriti spaziali e dalle conseguenti criticità per le attuali e future attività nello Spazio. L’ESA (European Space Agency) è estremamente attiva in tale ambito e suoi report sull’ambiente spaziale regolarmente pubblicati consentono di avere una visione quantitativa sul numero di detriti e sul loro costante incremento.
Nonostante l’esistenza di linee guida per il contenimento dei detriti spaziale e il fatto che appare in crescita il rispetto di esse da parte dei vari operatori, il livello di sostenibilità dell’ambiente spaziale è ancora insoddisfacente non solo ad oggi ma anche in prospettiva.
Come fare per migliorare la situazione?
Seguire sempre più diffusamente le linee guida esistenti per minimizzare l’impatto in termini di detriti è certamente un passo necessario per rendere l’ambiente spaziale più sostenibile. A questo va aggiunta l’opportunità di prevedere missioni per la rimozione dei detriti già presenti.