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Il Rapporto 2024 dell’Asi, le anticipazioni

Luca Salamone, Direttore Generale dell’Asi, anticipa sui social alcuni contenuti chiave del nuovo Rapporto 2024 dell’Agenzia spaziale italiana, in termini di efficienza organizzativa, sostenibilità finanziaria e riconoscimento internazionale.

Il Rapporto 2024 dell’Asi, le anticipazioni

Il nostro Paese ha registrato una crescita significativa nel settore della space economy negli ultimi anni, consolidando la sua posizione a livello globale, e le anticipazioni del Rapporto annuale 2024 dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) lo conferma.

Durante l’anno passato, secondo quanto riportato sui social da Luca Salamone, Direttore Generale dell’Asi, c’è stato un netto miglioramento in termini di efficienza organizzativa e amministrativa, di benessere organizzativo, a livello finanziario e di sostenibilità economica, di visibilità e ruolo internazionale.

Tutti fattori molto positivi che “stanno delineando un’Agenzia spaziale italiana più solida e proiettata verso il futuro”, ha commentato Salamone, ricordando la centralità delle “nuove funzioni che la nuova legge n. 89/2025 sull’economia dello spazio attribuisce all’Asi”.

Le funzioni attribuite all’Asi dalla nuova legge italiana sullo Spazio

A riguardo, c’è da sottolineare che l’Italia è il primo Paese europeo ad adottare una legge quadro sull’economia dello Spazio.
Il cuore della legge è la creazione di un sistema di autorizzazione, vigilanza e sanzione per le attività spaziali, affidato proprio all’Asi in veste di autorità tecnica nazionale. In pratica, chiunque, Impresa, Università, Pmi e startup, voglia operare nello spazio, dovrà ottenere un’autorizzazione, con obblighi ben definiti sul piano della sicurezza, dell’affidabilità tecnica e della responsabilità civile.
Una legge necessaria che va a normare una novità storica: lo spazio non è più solo dominio delle grandi agenzie governative, ma si apre all’iniziativa imprenditoriale, ai privati.

Un attività che in pratica l’Asi già ha svolto nel 2024, attraverso “una rete di incubatori nazionali dedicati alle startup spaziali italiane (ESA BIC Italy Network), che oggi conta 5 nodi distribuiti sul territorio nazionale (Lazio, Torino, Brindisi, Milano, Padova) o l’elitario programma di accelerazione Spacefouders, dedicato alle migliori startup spaziali europee, in collaborazione con CNES (Agenzia Spaziale Francese) e UniBW (Università di Monaco)”, si legge nelle anticipazioni del Report 2024 dell’Asi affidate all’Agenzia di stampa sull’energia e le infrastrutture (Ageei).

A questo vanno aggiunti “i bandi dedicati alle PMI e alle startup, come Innovation for Downstream Preparation (I4DP), un programma che prevede bandi periodici su vari temi, suddivisi in Mercato, Pubblica Amministrazione e Scienza”.

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